“Venite! Qui il Cuore del Padre è vivo”

Festa Solenne del Cuore del Padre
2 dicembre 2018

Vangelo: Giovanni, Cap 12, vv. 44-50
Omelia del Pontefice Samuele

Oggi viviamo questa festa solenne in onore del Cuore del Padre. Una festa importante che questa Chiesa ha istituito a conclusione dell’anno liturgico, per poter sempre di più approfondire il Mistero di questo Padre Vivo e Santo, che è presente in questa Terra d’Amore, in questa Dimora del Suo Amore, dove il Suo Cuore batte ed è vivo.

Grande è il Mistero della manifestazione del Padre nella storia. E’ un Mistero che ci accompagna, nei secoli, così come ha accompagnato il cammino dei figli di Dio che continuano questo cammino per giungere alla meta finale; per approdare nel Suo Cuore di Padre, che qui, in questa Terra d’Amore, ha posto la Sua Dimora fra gli uomini: ecco la Nuova Gerusalemme (Ap 21,2), annunciata, profetizzata, non compresa, che ora siamo chiamati a vivere per poter comprendere questo grande Mistero, imperscrutabile e inaccessibile alla mente umana, ma che il Padre ci sta facendo vivere.

Ecco che qui il Padre ha stabilito la Sua Dimora (Ap 21,3), come aveva promesso. Dimora metafisica dove si vive il contatto con il Suo Cuore, dove si ascolta il battito del Suo Cuore di Padre. Un battito vivo, che si riuscirà a comprendere e ad ascoltare quanto più con sincerità di cuore ci si accosterà a questo Tabernacolo Vivente, Piccola Culla del Bambino Gesù, dove batte il Cuore di Dio, dove batte il Cuore di questo Bimbo Divino, sceso dal Cielo (Mt 26,64; Mc 14,62)per pascere in eterno il Suo popolo. Ecco la meta che il Padre ha tracciato per tutti i Suoi figli.

E noi siamo qui oggi per gridare al mondo intero la nostra gioia, volendo onorare il Cuore di questo Padre, ora e sempre, affinché tanti possano riconoscere la Bontà di questo Padre (Sal 26,3; Lc 1,78; Tt 3,4-5). Non solo vederLo come il Padre che giudica e condanna, ma come quel Padre buono che ama i Suoi figli (Sal 25,7; 51,3; 69,14). Non è il Padre a condannare i figli; sono i peccati degli uomini che segnano la condanna stessa dei figli, che fanno morire l’anima dei figli. Non è il Padre. Così come Gesù in questo brano ascoltato ci dice: «Non sono venuto per condannarvi, sono venuto per salvarvi. È la Mia parola che vi giudicherà, e questa parola non viene da Me, ma questa parola viene da Colui che mi ha mandato: il Padre»(Gv 12, 47-49).

Ecco allora che tutti coloro che ascolteranno questa parola e la metteranno in pratica si salveranno (Gv 5,24). Coloro che invece, in virtù della libertà che il Padre ha donato a ciascuno di noi, non vorranno ascoltare questa parola, non vorranno ascoltare i comandamenti e gli insegnamenti che ci sono stati donati, ecco che saranno condannati. Loro stessi si condanneranno. Non è il Padre che condanna; il Padre nel Figlio salva (Eb 5,8-10). E’ il contrario.

Ecco allora che oggi vogliamo donare al Padre gioia. Vogliamo nuovamente donare la nostra vita a questo Padre. “A Te Padre Santo offriamo la nostra vita”, abbiamo appena pregato insieme. E così vogliamo fare oggi e sempre, affinché tutti comprendano la Bontà di questo Padre che nella storia non è stato mai veramente compreso.

Già da quando si manifestò con Voce di tuono (Es 19, 18-19), donando al Suo messaggero quelle Leggi Sante (Es 24,12; Dt 10,4), che dovevano riportare un po’ di ordine in un periodo storico dove regnava il disordine, dove Dio non era più il Bene primario, dove la Legge di Dio non era più al centro della vita di ogni uomo, ma dove ognuno si era fatto la propria legge per i propri comodi. Ecco il Padre che tramite quel messaggero dona la Sua Parola, le Sue Leggi, il Suo Comandamento (Es 20, 1-7; Dt 5,6-21), per ristabilire l’ordine.

Tanti sono stati i messaggeri mandati dal Padre nella storia, che hanno profetato annunciando la Volontà del Padre, ma mai veramente ascoltati (Mt 23,37; Lc 13,34). Ecco allora che il Padre ha mandato una parte del Suo Cuore per manifestare l’Amore(1Gv 4,9-10), per manifestare il Comandamento dell’Amore (Mt 27, 37-40). Ecco che il Padre in quell’Uomo-Dio si manifesta per la prima volta, parte del Suo Cuore, Gesù, per ricapitolare tutto (Ef 1,9-10), per far ripartire tutto e tutti nel Suo Amore, che in quel Figlio veniva donato. Tanti hanno ascoltato la voce di quel Figlio, altri si sono allontanati.

Nel tempo, grazie alla Parola pronunciata da quel Figlio (Gv 1,14), tanti si sono accostati all’Amore, manifestando e mettendo in pratica quegli insegnamenti; ma con il passare del tempo nuovamente gli uomini si sono allontanati dalla Legge del Padre. E anche nel tempo i responsabili di quella casa, che doveva portare a tutti l’originalità della Parola di Dio, hanno portato una propria legge, propri insegnamenti, che hanno deviato il cuore dei figli dal Cuore del Padre, allontanando nuovamente il Padre dai figli, creando una distanza tra il Padre e i figli, gestendo il Nome di Dio come un potere. Non era questa la volontà del Padre, che ha mandato il Figlio per accorciare le distanze, affinché tutti potessero vedere quel Padre buono e santo come il Dio vicino (Gv 12 44-45), un Dio d’Amore, che non viene per giudicare e condannare, ma viene per amare. Fratello tra i fratelli, Amico, Maestro, Uomo-Dio.

Ancora una volta il cuore degli uomini si è allontanato da quel Cuore del Padre. I messaggeri mandati nella storia dal Padre hanno cercato, mossi dallo Spirito Santo, di far ritornare quella casa sul Pensiero originale del Padre. Tanti i messaggeri inviati nella storia, ma mai fino in fondo ascoltati. Ecco allora che il Padre nella sua infinita Misericordia nuovamente ricapitola tutto, mandando nuovamente una parte di Sé, del Suo Cuore, qui, in questa Terra d’Amore, avendo trovato un cuoricino puro, santo, che ha saputo contenere il Suo Amore. L’Amore di Dio contenuto nel cuore di una Fanciulla – eccola – che ha saputo contenere questo Amore e ha saputo donarLo; non Lo ha tenuto per Sé, Lo ha donato a tutti coloro che nel tempo lo Spirito ha mandato, manda e manderà.

Ecco questa Culla d’Amore, Tabernacolo dell’Amore di Dio, dell’Amore del Padre, dove batte un Cuore di Bimbo. Ecco questo tempo che stiamo vivendo, dove nuovamente dobbiamo, tramite questa Madre Chiesa, riportare l’ordine in un mondo disordinato che si è allontanato dalla Legge di Dio. Ecco il tempo storico che stiamo vivendo. Guidati dall’azione dello Spirito di Dio, questa Chiesa sorge per riportare l’ordine e la santità, per riportare il cuore dei figli al Cuore del Padre, per riportare al centro l’unico bene primario: Dio; affinché le leggi che gli uomini si sono fatti nel tempo e per tempo, usando e abusando del Nome di Dio, vengano spazzate via per rimettere al centro l’unica Legge, la Legge dell’Amore, la Legge di Gesù, il Suo Comandamento (Mt 27,37-40), i Comandamenti del Padre (Es 20, 1-7; Dt 5,6-21). Solo così il Cuore del Padre si riconcilierà al cuore dei figli. Fatto questo, ecco allora che i figli potranno rivedere la Bontà di questo Padre: viverLa, toccarLa con mano e, man mano che accorreranno numerosi alla Piccola Culla del Bambino Gesù, contempleranno il Suo Volto (Sal 27,13). Chi vede Gesù vede il Padre, è scritto; chi vede nel Volto del Figlio il fratello vede il Padre (Gv 12,45).

Ecco che in questa Chiesa la fratellanza torna ad essere centro, perché solo così si potrà riconciliare il Cuore dei figli al Cuore di questo Padre, buono e santo. Questo è il Mistero della Nuova Gerusalemme, Dimora metafisica del Padre, dove batte il Suo Cuore, dove è vivo il Cuore di questo Bimbo Divino, chiamato a radunare tutte le genti, affinché tutte le genti possano riconoscere in Cristo il Salvatore eterno. Ecco allora che nel momento in cui tutti Lo riconosceranno e Lo adoreranno come Dio la Pace sarà stabile sulla Terra, così come il Padre ha promesso (Is 9,6; Rm 14,17; Ap 21,4).

Ecco allora che continuiamo questo nostro cammino sicuri e fieri, nella certezza, così come la Madre di Dio rivelò alla Sua Fanciulla, che chi ha preso quelle mani ha già intrapreso la strada che porta al Cuore del Padre. Ecco il popolo in cammino che, seguendo l’esempio di questa Fanciulla, avendo preso e tenendo strette, ben strette le Sue mani, continua questo cammino per poter approdare nel Cuore del Padre, meta e compimento di tutto.

Questa è la fede di questa Chiesa. Questa è la fede dei figli che animano questa Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, per riportare al centro l’Amore: Cristo, Gesù Cristo, l’unico Amore che salva(At 4,11-12); e spazzare via altri amori che non portano alla Salvezza.

In Cristo tutto si compie. Questo è il nostro cammino. Rimaniamo uniti nella preghiera e nell’unione fraterna e ringraziamo il Padre per averci chiamato a lavorare nella Sua Vigna (Mt 20,1-7), per poter ringraziare ogni giorno il Padre per questa grazia ricevuta, volendo rinnovare il nostro “sì” ogni giorno, affinché la chiamata ricevuta possa portare frutto in abbondanza (Gv 15,4-5); e non apparenza. Questo è ciò che Gesù ci ha chiesto tramite questa Fanciulla e questo è ciò che faremo, costi quel che costi, portando a termine il nostro cammino per la gloria e per dare onore al Cuore di questo Padre, nei secoli dei secoli. E così sia.