Questo è il giorno dell’Amore:
Gesù Pane Vivo si dona a noi,
Suoi amici, Suo popolo
9 Aprile 2020
Giovedì Santo
Meditazione del Giorno del Pontefice Samuele
Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Oggi, in questo Giovedì Santo, abbiamo ascoltato la pagina del Vangelo di Giovanni che ci parla del momento in cui Gesù, insieme ai Suoi Apostoli, dona il Suo Amore fino alla fine. Gesù è consapevole, è consapevole che è giunta l’ora di passare da questo mondo al Padre. Ecco la Pasqua, passaggio, il passaggio di Resurrezione, e Gesù ci aiuta a comprendere con il Suo sacrificio, di chi si immola per donare la vita. Ecco che Gesù ama, fino alla fine, coloro che Lo hanno seguito: i Suoi amici, i Suoi Apostoli, tutti, ad eccezione di uno, di colui che Lo ha voluto tradire, di colui che ha voluto far entrare lo spirito maligno nel suo cuore. Solo se si dà la possibilità allo spirito maligno di entrare si cade, ma nel momento in cui non si vuole farlo entrare, lo spirito del male, lo spirito del male non può nulla contro i figli di Dio.
Non vi è un piccolo Giuda in ciascuno di noi, a meno che non si voglia fare come Giuda e far entrare lo spirito del male nel proprio cuore. Se si rimane fermi e saldi nella fede, in Gesù, tutto si può e tutto si vince. Ed ecco che Gesù compie quel gesto che rimane alla storia: si alza e lava i piedi ai Suoi Apostoli. Gesù compie il gesto che era dei servi; Gesù che si fa servo dei Suoi amici. I Suoi amici comprendono la grandezza di quel gesto, comprendono, hanno compreso che Gesù è Maestro e Signore. Ecco perché Pietro si oppone a quel gesto, ma Gesù gli fa comprendere che quel gesto è necessario affinché si possa prendere parte totalmente con Lui.
I suoi amici, ad eccezione del traditore, sono già mondi, vivono già quella comunione con il Maestro, ma per essere totalmente mondi ecco quest’ultimo gesto che porta il Maestro, il Signore, a lavare i piedi, a lavare quella parte del corpo che tocca la terra, che è a contatto con la terra, con l’umanità, e che è più esposta a sporcarsi. Ecco che Gesù compie questo gesto per renderli totalmente mondi, i suoi amici, perfetti. Ecco l’Amore che vince ogni ombra, ogni macchia. Gesù si china per mondare e salvare e, nel momento in cui Gesù compie questo gesto, invita tutti a comprendere bene l’importanza di quel gesto: “Così come io faccio a voi, voi fatelo gli uni gli altri”. Ecco l’invito che Gesù rivolge ai Suoi amici, agli Apostoli, a coloro che lo hanno riconosciuto Maestro e Signore. Questo gesto va compreso bene.
Gesù compie quel gesto a chi lo ha riconosciuto come Maestro e Signore, ai Suoi; non è questo il momento di pensare ai poveri, ai carcerati, agli emarginati.
Non si compie questo gesto a chi non comprende la divinità del Signore, così come Gesù ebbe a dire in un’altra occasione, quando Maria versò quell’olio profumato per onorare il Signore: “I poveri li avete sempre con voi”; questo è il momento di pensare al Signore, al Maestro. Ecco, dunque, che questo gesto fa comprendere l’essere Chiesa; si fa nei confronti di coloro che hanno la responsabilità prima, di poter essere Chiesa. Ecco Gesù che compie questo gesto nei confronti degli Apostoli, colonne della Chiesa nascente. Ecco che Gesù compie questo gesto a chi lo ha riconosciuto Cristo e Messia. Ecco la Chiesa di Cristo ed ecco che Gesù con questo gesto istituisce la fratellanza che vi deve essere all’interno della Chiesa di Cristo. Ecco il comandamento nuovo di cui Gesù parla subito dopo: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amate gli uni gli altri; come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri”.
Ecco che Gesù istituisce l’amore fraterno, che vi deve essere, che deve circolare all’interno dell’Ecclesia, Chiesa, quindi all’interno e fra coloro che sono responsabili della Chiesa, affinché la fratellanza prenda il sopravvento su sentimenti non santi tra fratelli, tra responsabili, tra ministri; e così questo sentimento deve dominare tra tutti coloro che sono membra del corpo mistico che è Chiesa, tra tutti i fedeli, affinché la gelosia, l’egoismo, l’invidia siano sconfitte dall’amore fraterno che Gesù in quel momento istituisce con quel gesto.
Ecco la preghiera che nell’Eucarestia trova il compimento più alto, nella Comunione viva con Gesù Pane Vivo disceso dal Cielo; quel prendere parte del Suo Cuore, del Suo Spirito, della Sua Anima, per essere in comunione perfetta. Ed ecco la fratellanza, preghiera e fratellanza, fulcro e centro della vita di chi è Chiesa, fedeli di Cristo, fratelli di Cristo, amici di Cristo.
Ecco l’insegnamento che, oggi, Gesù ci dona, nel momento in cui con i Suoi amici istituisce l’Eucarestia, si immola per donare la Vita, la Vita eterna, rimettendo al centro la comunione di cuore anima e spirito, quindi la preghiera viva con Dio, Pane Vivo disceso dal Cielo, e la fratellanza, affinché nella Chiesa, in tutti coloro che vogliono essere Chiesa, l’amore e la fratellanza vincano su ogni altro sentimento.
Così facendo ogni prova si supererà e tutti coloro che guardano e vedono, riconosceranno la vera Chiesa di Cristo, i veri discepoli di Cristo, senza alcun dubbio, senza ambiguità.
In questo giorno santo e solenne, Gesù, Pane Vivo disceso dal Cielo, Colui che si immola per donarci la Vita, ci benedica nel Suo Santo Nome di Padre, di Figlio e di Spirito Santo.