Ascendere è salire, salire è vincere,
in Cristo e in Maria

29 Maggio 2025
Giovedì dell’Ascensione
Meditazione del Giorno del Pontefice Samuele

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amati fratelli, ascendere significa salire. Salire significa vincere. Gesù dopo aver vinto la morte, è salito al Cielo per spalancare le Porte del Paradiso ai Suoi figli fedeli e donare loro la ricompensa per tutto il bene che ciascuno ha fatto, usando come metro di giudizio la sua infinita Misericordia: una Misericordia santa e giusta, che dona la Salvezza non come un regalo ma come “il” Premio per chi ha combattuto la buona battaglia della fede, sforzandosi di vivere da santo per portare a tutti Cristo, l’Uomo Dio mandato dal Padre, Colui che solo può donare la Salvezza agli uomini. Morto per i giusti e gli ingiusti, Cristo ha donato la Sua Vita per la salvezza di tutti coloro che riconoscendoLo come Dio e Maestro, Unigenito Signore, a loro volta vogliono morire al mondo e al peccato per divenire come Egli è: tanti piccoli Gesù; e portare a tutti l’unico Nome in cui vi è Salvezza: Dio salva è il Suo Nome.

Fuori da Gesù non vi è Salvezza. Chi insegna che siamo “fratelli tutti”, in nome di una fratellanza universale, è inganno: Cristo e solo Cristo ci fa ascendere al Cielo, come Egli è asceso al Cielo per stare dove Gli conviene: alla destra del Padre, per giudicare i vivi e i morti.

Vivi: coloro che Lo hanno accolto e riconosciuto nella Nuova Gerusalemme, nella Sua ultima Venuta in questo mondo, come Egli aveva promesso; e in forza di ciò, vogliono vivere da morti al mondo e al peccato per vivere già ora da risorti in questo mondo, nel Regno che Gesù ha stabilito nella Nuova Gerusalemme.

Morti: tutti coloro che avendo conosciuto questo Mistero d’Amore Lo hanno bestemmiato, condannato, disprezzato, che si sono fatti loro stessi dio per contrastare l’Azione e il Pensiero di Dio Padre Onnipotente. Ecco lo Spirito Santo, che manifesta l’Azione e il Pensiero del Padre. Chi Lo bestemmia non solo non ascenderà al Cielo per entrare in Paradiso ma scenderà giù, dove vi è pianto e stridore di denti.

Ecco la festa in Cielo e in Terra. Viva festa, santa festa, solenne festa. Gesù mentre allora saliva al Cielo già vedeva l’evolversi della storia futura. E così vide Lui Bambino in una Grotta diversa da quella che lo accolse nella sua prima Venuta a Betlemme; vide una Fanciulla giocare in un prato, che Lo ha amato come Lo ha amato Sua Madre;  vide tanti figli giungere in questa Culla, dove il Padre ha posto il Suo Trono, per accogliere tutti coloro che lo Spirito avrebbe sospinto nel tempo e per tempo per essere immersi in questa Vasca spirituale, Lavacro per tutte le anime, per rinascere dall’Alto, nello Spirito e poter ereditare il Regno che è Vita, Vita eterna.

Ecco il Cuore del Padre che si manifesta agli uomini che sono venuti, hanno veduto e hanno creduto alle meraviglie del Signore.

Sia oggi nuovamente festa in Cielo e in Terra. Sia oggi preludio della Festa delle feste, del Compimento dei compimenti, quando Gesù si manifesterà pienamente nella Sua Gloria e tutte le genti Lo riconosceranno, vedendo nel Suo Volto il Volto del Padre.

Lode a Te Gesù e lode a Te Maria, che ci avete donato questa Terra Benedetta, Fonte di Pace, di Misericordia e di Perdono. Chi ha sete venga e beva dalla Fonte dell’Acqua della Vita. Venite e fate festa, figli di Dio, perché qui Gesù è tornato come aveva promesso, per attendere e nutrire ogni figlio che invoca il Suo Nome a cuor sincero. Tagliate le catene e i lacci di morte che altri vorrebbero mettere come giogo pesante sulla vita dei figli di Dio. Uscite da Babilonia per non essere accomunati ai suoi peccati e per non subire le conseguenze dell’Ira di Dio che incombe sulla Meretrice.

Siate santi, figli di Dio, per ascendere in pienezza, con il cuore e con lo spirito, per unirvi al Sacratissimo Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, per vivere il Regno e continuare a fare festa, perché qui nella Nuova Gerusalemme la festa è infinita, la festa è viva, continua e palpitante. E così sia.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.