Sull’esempio di Re Davide
amiamo e difendiamo Dio per vincere
29 Dicembre 2020
Meditazione del Giorno del Pontefice Samuele
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Cari fedeli, oggi la Chiesa celebra un grande personaggio della storia di Dio: Davide, Re e Profeta. Vissuto circa mille anni prima della venuta di Gesù, Davide inizialmente è stato pastore in Israele, chiamato a pascere le pecorelle che suo padre terreno Jesse gli aveva affidato. Poi il giovane Davide fu consacrato Re dal Profeta Samuele che lo unse quando ancora era in vita Saul, il primo Re d’Israele. Ma Saul aveva tradito Dio e la chiamata ricevuta, facendo ciò che è male agli occhi del Signore. Per questo motivo Dio Padre Onnipotente ha rotto la Sua Alleanza con Saul per rinnovarla con il giovane Davide, quando ancora Saul era in vita e per tanti pubblicamente era ancora Re. Per tanti, ma non più per Dio.
Ancora una volta la storia ci insegna che Dio chiama, e non sbaglia a chiamare, ma chi è chiamato non deve tradire Dio e la chiamata ricevuta. Diversamente Dio rompe l’alleanza precedentemente stipulata per rinnovarla con il Suo diletto.
Questo è il significato ebraico del nome Davide: diletto.
Davide è stato quindi il diletto del Signore. Il Re, il Profeta e il poeta che ha cantato le lodi del Signore, che sono scritte nel Libro dei Salmi.
Davide è stato colui che ha saputo amare il Signore come pochi altri; che ha saputo con grande coraggio affrontare i nemici del Signore e condurre il popolo alla vittoria. Tutti ricordano la storia del giovane Davide che da solo, armato solo di una fionda, riuscì ad abbattere il gigante Golia, che nessuno voleva affrontare. Ma Davide, armato di fede, con un sol colpo lo colpì sulla fronte, per poi finirlo con la sua stessa spada.
Questo è l’esempio che oggi Davide ci dona. Un esempio di fede, un esempio di coraggio nell’affrontare e combattere chi si pone contro Dio. Dio vince e nessun nemico, per quanto umanamente potente, può resistere a Dio e al Suo Spirito; quello Spirito che ha accompagnato Davide alla vittoria.
Dalla discendenza di Davide è nato Gesù, come scritto nel Vangelo di Matteo, e come è stato profetizzato dal profeta Isaia che, al capitolo 11, ha parlato del virgulto che sarebbe germogliato dalla radice di Jesse. Per questo Gesù è chiamato figlio di Davide.
Grande è stato l’amore di Davide per il Suo Signore, così come Gesù stesso ha rivelato a Maria Giuseppina Norcia in un Suo Messaggio. E noi oggi vogliamo ringraziare il Padre per averci donato l’esempio di questo grande Re e Profeta, che anche nel momento dell’errore è riuscito a piangere sul proprio sbaglio e prontamente si è rialzato, per poi non sbagliare più, ma per amare ancor di più il Signore con tutte le Sue forze, per poter portare a termine la propria chiamata rimanendo fedele al Suo Signore, innalzando e cantando lodi al Signore.
Nella comunione dei Santi, nella comunione viva tra Cielo e terra, Davide con il suo esempio ci sprona oggi ad amare ancor di più Dio, sempre più, per affrontare con coraggio ogni prova della quotidianità, per affrontare con coraggio tutti coloro che combattono Dio, che vivono per colpire Dio.
Sull’esempio di Davide questa Chiesa sempre difenderà Dio e i Suoi insegnamenti, Gesù e la Sua Verità, per rimanere fedeli alla chiamata ricevuta e giungere così tutti insieme alla vittoria.
Nel nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo.