DOCUMENTO DI MAGISTERO
Appello della Chiesa Cristiana Universale
Per la pace in Siria e nel mondo;
per la difesa della vita di Alfie Evans, di Vincent Lambert e di tutti gli innocenti;
e per il risveglio di tutte le coscienze contro l’Apostasia della Chiesa di Roma
La vita è un dono. Il dono sacro di Dio. E nessun uomo ha il diritto di violarla, di sopprimerla. Nessun uomo può sostituirsi a Dio, come questa Chiesa ha già affermato nei Comunicati di Magistero “Il dono e il rispetto per la vita” (23/11/2016) e “La Vita è il Dono santo del Padre. Guai all’uomo che soffoca la libertà dei figli di Dio” (02/07/2017).
In questi tempi duri e difficili l’umanità è sempre più smarrita. In tanti Paesi del mondo crescono l’odio e la violenza e la cultura della morte viene fatta avanzare con il benestare della legge umana.
In tale contesto, la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme vuole rivolgere il proprio accorato appello alle coscienze di tutti i cristiani, dei saggi e degli uomini e donne di buona volontà di questo mondo per comprendere che la cultura della morte, giustificata dalle politiche e dalle leggi umane, genererà solo lutti e lamenti. Tale appello si rende ancor più necessario alla luce delle parole di circostanza proferite da chi, pur avendone le potenzialità, in virtù dell’autorità morale che gli viene riconosciuta da tanti, nulla fa per difendere i valori autentici che sono alla base di ogni civile convivenza: la Pace e la Vita. Cristo, il Figlio di Dio, ha vinto la morte per donare la vera Vita: «Uomini e donne, risvegliate le vostre coscienze. Rifiutate la cultura della morte e difendete la vera Vita».
3.1 La Pace è il valore supremo che ogni Nazione deve perseguire. La Chiesa Cristiana Universale fa udire alta la propria voce per proclamare ancora oggi con chiarezza e senza alcuna ambiguità: «Mai più guerra». Né in Siria né altrove. La guerra porta la morte.
3.2 Nessuna Istituzione può essere indifferente rispetto alla condanna a morte di tanti malati sofferenti: Alfie Evans, un bambino di due anni, la cui vita è stata giudicata “futile”, quindi “inutile”, dai Giudici dell’“Alta Corte” del Regno Unito; Vincent Lambert, in Francia, padre di una bambina di nove anni, condannato a morte da un medico ospedaliero; e di altri ancora. Nessun uomo, per quanto eminente, può giudicare la vita umana “inutile”. Nessun essere umano può decidere se e quando far vivere o morire. La vita va difesa, protetta e amata. Senza se e senza ma. A nessun padre e a nessuna madre può essere negato il diritto sacrosanto di difendere fino alla fine la vita dei propri figli.
Chi, dinnanzi a tali drammatici eventi, nell’autorità morale che tanti gli riconoscono, anziché difendere con forza il valore della pace e della vita, si limita a frasi e ad appelli di circostanza, diviene complice di un sistema che a parole è per la pace e per la vita ma che nella realtà promuove la cultura della morte, specie degli innocenti, dei più piccoli, dei più deboli.
Nessuno, di fronte al pericolo di una guerra planetaria, può usare frasi di circostanza, che nulla dicono. Questo con forza, ora come allora, si deve gridare al mondo intero: «Mai più guerra!».
Nessuno, a maggior ragione il pontefice romano, può giustificare il “fine vita” dei sofferenti o permettere che le proprie parole siano “usate” per giustificare una sentenza di morte emessa da giudici che promuovono l’eutanasia, che mai potrà essere considerata come una difesa della dignità della vita. Ogni pontefice della vera Chiesa, che si riconosce in Cristo Vita, deve smentire tali strumentalizzazioni e, con forza, pubblicamente proclamare: «L’eutanasia è un crimine».
Nessuno, di fronte all’appello accorato del padre di un bambino di due anni, tenuto prigioniero, che chiede asilo in Vaticano per curare il proprio figlio, può girare lo sguardo altrove. Si promuove l’accoglienza dei migranti e non si accolgono i propri figli, lasciandoli al loro crudele destino. Chi ha l’autorità morale per agire, deve alzare la propria voce a difesa dei più piccoli, degli indifesi, dei più deboli, dei sofferenti, sfidando governi e nazioni, mostrandosi al fianco del popolo che vuole difendere il valore della Famiglia e la sacralità della Vita, così come sono state concepite da Dio: pilastri e fondamenta della Casa dei veri cristiani e di ogni uomo e donna di buona volontà.
La vera cultura dello scarto è quella di chi nulla fa per salvare la vita degli innocenti, di chi non si erge per contrastare affermazioni sconvolgenti di chi giudica “inutile” la vita umana di chi soffre.
La vera divina misericordia di Dio è un’altra cosa. Cristo è Pace. Cristo è Amore. Cristo è Vita.
Le coscienze si sveglino e tutti coloro che sono saggi possano ergersi e farsi promotori di una nuova cultura che promuova veramente la Pace tra i popoli e la difesa, senza “se” e senza “ma”, del valore sacro e inviolabile della Vita di ogni essere umano, dal concepimento fino a quando Dio vorrà.
I saggi di ogni popolo e nazione riconoscano apertamente l’Apostasia della Chiesa di Roma, per risvegliare i cuori e le coscienze di tanti uomini e donne da un torpore letale, affinché l’Amore per la Pace e per la Vita, dono di Dio, possa togliere la nebbia che attanaglia il cuore e le menti di tanti, per proclamare con forza, saggezza e santità che la desolazione, che pervade i cuori e le coscienze di tanti, è in atto, come era stato preannunciato da Gesù nel Vangelo.
Solo così i figli di Dio e tutti gli uomini e le donne di buona volontà potranno continuare ad avvertire viva nel cuore la Fiamma viva dell’Amore ardente di Dio Padre Onnipotente, che mai abbandonerà i Suoi figli e le creature che a Lui si affidano con cuore sincero. Solo così tutti, cristiani e non cristiani, uomini e donne di buona volontà, potremo difendere, insieme, con tutte le nostre forze, il più grande dono che il Creatore ha donato a questa umanità: il dono sacro della Vita.
15 aprile 2018
Chiesa Cristiana Universale
della Nuova Gerusalemme