Magistero
Atti di Magistero
La Dottrina
L’osanna dei figli di Dio al Re dei re
in contrapposizione all’omaggio del Vaticano
al santone indiano
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I veri figli di Dio vivono per dare onore e gloria a Cristo, il Figlio di Davide (Mt 21,9), il Re dei re e il Signore dei signori (Ap 17,14; 19,16; Dt 10,17; 1Tm 6,15): a Lui solo ogni onore e gloria e grazie nei secoli dei secoli (Ap 4,9).
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I figli della Luce vivono per manifestare apertamente la propria appartenenza a Cristo, il Principe della Luce, il Principe della Pace (Is 9,5), l’unica Via, la sola Verità, la Vita eterna (Gv 14,6a). Nessuno va al Padre se non per mezzo di Cristo (Gv 14,6b). Chi conosce il Figlio, conoscerà anche il Padre (Gv 14,7).
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Consapevoli di ciò, i figli di Dio vogliono vivere la rettitudine; vivere l’obbedienza al Padre; vivere il rispetto della cristianità. Chi ama Cristo è retto davanti a Dio e davanti agli uomini, sull’esempio di Cristo, vero Uomo e vero Dio. Essere retti, per un cristiano, significa rispettare i Comandamenti del Padre e del Figlio (Gv 15,10; 1Gv 5,3) e i Suoi insegnamenti autentici. I figli vivono l’obbedienza al Padre con amore, non per obbligo. Come il Figlio con amore obbedisce al Padre (Eb 5,8; Rm 5,19b), così i figli con amore obbediscono al Figlio (Eb 5,9), per fare insieme la volontà del Padre ed essere tutti insieme obbedienti alla vera fede (Rm 1,5), che in Cristo, il Re dei re, il Signore dei signori, si manifesta. I figli di Dio vogliono rispettare la vera cristianità, rispettando l’unica e vera Dottrina (1Tm 4,6), che è Cristo. Chi rispetta la Persona di Cristo, l’unica e vera Dottrina (Mt 22,33), possiede il Padre e il Figlio (2Gv 9b). Chi non rispetta Cristo, chi va oltre e non si attiene e non rispetta i Suoi insegnamenti, non possiede Dio (2Gv 9a). Chi non possiede il Padre, nega il Figlio (1Gv 2,23a). Chi annulla il Pensiero del Padre, che nel Figlio si manifesta, nega il Padre e il Figlio e manifesta di essere animato dallo spirito dell’anticristo (1Gv 2,22).
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Cristo è l’unica e vera Dottrina per i figli di Dio. Fuori da Cristo non vi è salvezza (1Ts 5,9). Uno solo è il mediatore fra Dio e gli uomini: Cristo (1Tm 2,5), vero Uomo e vero Dio.
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Coloro che erano stati chiamati ad essere figli primogeniti hanno rinnegato la chiamata e profanato la primogenitura (Gn 25,33; 1Cr 5,1b). I ministri della “vecchia Gerusalemme” (Mt 23,37) hanno annullato la cristianità. Hanno minato le sue fondamenta, colpendone i due pilastri fondamentali: la famiglia, annullando l’indissolubilità del matrimonio (Lettere Apostoliche in forma di ‘Motu proprio’ “Mitis Iudex Dominus Iesus” e “Mitis et misericors Iesus”, 15/08/2015) e aprendo la strada a forme di unione che famiglia non sono, avallando insegnamenti contrari alla Verità (Esortazione Apostolica “Amoris Laetitia”, 19/03/2016); e la sacralità della vita, colpita sia nella fase embrionale, sminuendo nei fatti – e al di là delle parole – la gravità dell’interruzione volontaria della vita (Lettera Apostolica in forma di ‘Motu proprio’ “Misericordia et misera”, par. n.12, 20/11/2016), sia nella fase finale, aprendo la strada al “fine-vita” e all’ “accompagnamento del morire” (“Messaggio ai partecipanti al meeting Word Medical Association sulle questioni del fine-vita del 16-17 novembre 2017”, 07/11/2017).
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Il vertice della “vecchia Gerusalemme” ha svilito la Personalità di Cristo e la Sua Persona, affermando pubblicamente: che sulla Croce Cristo si è fatto “diavolo” (04/04/2017), “serpente” (15/03/2016), “peccato, maledetto, maledizione di Dio per noi” (12/03/2017); “serpente, brutto che fa schifo” (14/09/2015); che “la Via Crucis è la storia del fallimento di Dio” (27/11/2015); che “Gesù fa un po’ lo scemo” (16/06/2016).
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Per i vertici della Chiesa di Roma Cristo non è più l’unica Via che conduce alla salvezza. Il proselitismo è stato più volte condannato e definito dal pontefice romano “una solenne sciocchezza” (01/10/2013), “un grosso peccato” (01/10/2016). Tale dottrina annulla e rinnega l’insegnamento di Gesù che, prima di salire al Cielo, ha comandato ai cristiani di “andare in tutto il mondo a predicare il vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15). Il Proselitismo è quindi un comandamento di Gesù. Definire il proselitismo una “solenne sciocchezza” è affermare che le parole di Gesù sono una solenne sciocchezza. E questa è una solenne bestemmia. Inoltre, per il romano pontefice i “figli di Dio” non sono più solo i cristiani battezzati, ma tutte le “creature” sono “figli” (20/09/2016; 29/03/2017). Questa dottrina è contraria all’insegnamento di Gesù, che dice che “chi crederà e sarà battezzato sarà salvo ma chi non crederà sarà condannato” (Mc 16,16). Solo chi crede in Cristo (Gv 1,12) ed è battezzato nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Mt 28,19) è “figlio” di Dio (non più “creatura”); e rispettando i Comandamenti (Mt 28,20) sarà salvato.
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Per i vertici della Chiesa di Roma Cristo non è più l’unica Verità. Il pontefice romano ha affermato che non si deve parlare, nemmeno per chi crede, di “Verità Assoluta” (04/09/2013); che non esiste il Dio cattolico, universale (01/10/2013). Il Pensiero del Padre, che in Cristo si manifesta, non è più il pensiero guida di quella casa. Nella Chiesa di Roma non si segue più la vera Dottrina, Cristo, ma tutto si tramuta in “pensiero”: un pensiero soggettivo, secondo coscienza (01/10/2013), umanistico e relativistico, dove tutto è umanizzato e relativizzato, dove al centro di tutto non vi è più il Padre, il Suo Pensiero, la Sua Parola, la Sua Verità assoluta, Cristo, ma l’uomo e il suo pensiero relativo.
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Per i vertici della Chiesa di Roma Cristo non è più la Vita eterna da conquistare, vivendo da santi, come Cristo è santo (1Pt 1,16). La salvezza è considerata dal pontefice romano un “regalo” gratuito e unilaterale di Dio (25/03/2014; 4/11/2014; 15/10/2015; 16/12/2015; 24/09/2017; 19/10/2017) e non una conquista di chi quotidianamente si dona a Cristo per vivere la Sua Messa viva, continua e palpitante e compartecipare al Mistero di Redenzione.
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La vera Dottrina, che è Cristo, è stata annacquata fino ad essere annullata, volendo “mescolare” Cristo e il cristianesimo con le altre filosofie religiose presenti nel mondo, per far confluire tutti in una nuova filosofia religiosa mondiale che annulla il primato di Cristo. Il Padre e lo Spirito Santo, in Cristo e nel Suo Sacrificio (Lc 22,20), hanno costituito “la” nuova religione, quella cristiana, stringendo con i custodi della cristianità la nuova Alleanza (Eb 8,8), abrogando quella precedente. Tuttavia, il romano pontefice, visitando la sinagoga ebraica di Roma ha affermato che “la Chiesa [di Roma] riconosce l’irrevocabilità dell’antica alleanza e l’amore fedele e costante di Dio per Israele” (17/01/2016). Tale affermazione, che lo stesso pontefice romano aveva ratificato in un suo precedente documento di magistero (Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”, par. n.247, 24/11/2013) è contraria alla Nuova Alleanza siglata dal Padre in Cristo nel Mistero del Suo Sacrificio di Salvezza (Mt 26,28; Mc 14,24; Lc 22,20). Una è l’Alleanza che il Padre stabilisce con il Suo popolo. E nel momento in cui la Nuova Alleanza è stabilita, la precedente è revocata (Eb 8,13).
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Coloro che, nella Nuova Alleanza, sono stati chiamati ad amministrare la Vigna del Padre sono divenuti apostati. Dopo aver bastonato i servi e i profeti mandati dal Padre, hanno nuovamente rinnegato il Figlio (cfr. Mt 21,33-42), ucciso la Dottrina. Cristo, la Dottrina, la Pietra, è stato nuovamente scartato (Lc 20,17). Cristo non è più la pietra angolare (Mc 12,10), la testata d’angolo (Sal 118,22) della Chiesa voluta dal Padre (At 4,11). Il Pensiero originale del Padre non è più. Cristo non è più il centro. Il primato di Cristo e della cristianità è svenduto. Le altre filosofie religiose sono considerate sullo stesso piano rispetto al cristianesimo, come manifestato nel video messaggio del pontefice romano (“Intenzione di preghiera di Papa Francesco per il mese di Gennaio 2016”), diffuso beffardamente nella solennità cristiana dell’Epifania, il giorno in cui i cristiani cattolici, quindi universali, celebrano la manifestazione di Cristo alle genti, al mondo intero (06/01/2016).
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Nella “vecchia Gerusalemme” il Mistero del Dio Uno e Trino è annullato e profanato. “Dentro la ss.ma Trinità stanno tutti litigando a porte chiuse, mentre fuori l’immagine è di unità”, ha affermato il romano pontefice (17/03/2017). La viva azione dello Spirito Santo nella storia è rinnegata e fermata a duemila anni fa. Cristo non è più adorato come il Re dei re. Il Pensiero del Padre che nel Figlio, il Verbo incarnato (Gv 1,14), si manifesta, non è più.
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La Chiesa di Roma vorrebbe far vivere ora al mondo un’altra paternità, che non è quella di Dio Padre Onnipotente, che in Cristo si manifesta, ma la paternità di colui che si proclama “padre”, fatta vivere come un peso che schiaccia nell’apparente “amore”. Un “amore” che non porta a Cristo, l’Amore fatto Persona. La parola “amore” è in realtà usata in modo ingannevole, sicuramente non cristiano, per dare onore e gloria allo spirito che era in Sai Baba, colui che nella parola “amore” vuole attrarre tutti a sé, per unire le più grandi religioni in una, unica, per essere venerato come “dio”, denigrando così il vero Padre e il suo Progetto di Salvezza, che si compie solo nel Figlio, Cristo, mandato dal Padre affinché nel Figlio il Padre sia adorato e glorificato (Gv 12,28; 13,31; 14,13; 17,4-5).
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Solo comprendendo lo spirito anticristiano che vive nel cuore di tanti che abitano quella casa si può comprendere l’omaggio e il tributo che il Vaticano, il giorno 23 novembre, rende nuovamente al santone indiano Sai Baba, nel giorno dell’anniversario del suo compleanno. Lo scorso 31 ottobre (anniversario della riforma protestante), il Vaticano ha ufficialmente comunicato l’emissione di un nuovo francobollo commemorativo di Martin Lutero per il giorno 23 novembre, sebbene lo stesso Lutero sia tutt’ora “ufficialmente” scomunicato e bollato come “eretico” dalla stessa Chiesa di Roma (e ciò manifesta, oltre all’ipocrisia, il tributo subdolo offerto in “omaggio” a Sai Baba). In tale francobollo commemorativo, ai piedi di Cristo in Croce, Lutero (padre del protestantesimo) è raffigurato al posto della Vergine Santa (Madre della cristianità), mentre Melantone (fedele amico di Lutero) è raffigurato al posto di Giovanni, (l’Apostolo dell’Amore, fedele amico di Gesù), che in tarda età è stato chiamato dallo Spirito Santo a redigere e sigillare la profezia descritta nel Libro dell’Apocalisse, che annuncia l’apostasia della Chiesa di Roma, descritta con il nome di “Babilonia” (Ap 14,8; 16,19; 17,5; 18,2.4.9-10.20-21), “meretrice” (Ap 19,2), “prostituta” (Ap 17,1.15-16) che tradisce lo Sposo, Cristo, l’Agnello nuovamente immolato (Ap 5,6; 13,8). Per volere del Padre lo Sposo celebra le nozze (Ap 19,7.9a) con la Sposa (Ap 19,7; 21,2.9; 22,17), la donna vestita di sole (Ap 12,1), la Madre Chiesa, la Nuova Gerusalemme (Ap 3,12; 21,2.10), che nello Spirito genera il Figlio (Is 66,7; Ap 12,5) nel cuore dei figli di Dio, nel rinnovamento della nuova Alleanza voluta da Dio Padre Onnipotente per il trionfo definitivo della Chiesa di Cristo sul male e sulla morte (Ap 20,14; 21,4).
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I veri cristiani mai annulleranno Maria, la tutta bella, la tutta pura, Colei che ha donato al mondo l’unico Salvatore, l’Arca dell’Alleanza, nuova e rinnovata (Ger 31,31-33) con il “Piccolo Resto d’Israele” (Is 4,3; 11,11.16; 37,4b.32; Ger 23,3-6; 31,7; 50,20; Ez 20,37; Mi 2,12-13; Sof 3,11-13; Zac 8,3-12; Rm 11,1-10) rimasto fedele a Dio e a Cristo, il Re dei re.
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I figli della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme agiranno sempre, con l’aiuto di Dio, nella rettitudine, nella viva obbedienza al Padre e nel rispetto della vera cristianità, adorando e rendendo culto solo al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo (Mt 4,10; Dt 6,13), che nel Mistero del Dio Uno e Trino, incarnato (Gv 1,14) nella storia, si compie.
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Mai gli inferi potranno prevalere sulla Chiesa di Cristo (Mt 16,18). La Chiesa di Cristo è la Chiesa animata dallo Spirito Santo ed è formata da vari Cortili. Il Cortile di Roma ha apostatato, tradito la vera fede, la Dottrina, che è Cristo, per adorare un altro spirito che non proviene da Dio. In conseguenza a ciò, il Padre ha ritirato dal Cortile di Roma il Suo Spirito, rinnovando la Nuova Alleanza con il Cortile di chi è rimasto fedele a Cristo e ai Suoi insegnamenti, nel quale si difenderà la purezza della fede. Mai alcuno, né in Cielo né in Terra, potrà fermare l’azione dello Spirito Santo, che procede dal Padre e dal Figlio. I figli di Cristo, animati dalla viva azione dello Spirito Santo, seguendo l’esempio dei primi fratelli cristiani, dei santi e di tutti coloro che sono rimasti fedeli all’unica Dottrina, che è Cristo, annunzieranno la parola (2Tm 4,2), portandola ancora una volta ai nuovi pagani (At 28,28).
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“Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà esser rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio” (2Ts 2,3-4).
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I figli di Maria, l’Immacolata dello Spirito Santo, persevereranno, per far trionfare il Suo Cuore Immacolato, affinché nella viva preghiera e nella vera fratellanza la Chiesa di Cristo possa manifestarsi a tutti gli uomini di buona volontà e trionfare su “Babilonia”, la “grande prostituta” (Ap 17,5) che ha tradito Cristo e profanato la cristianità.
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“Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero” (2Tm 4,1-5).
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Canti ed inni al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo; e a Colei che ha generato per l’umanità il Salvatore. A Cristo, il Re dell’universo, l’“Amen!” dei figli di Dio. “Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen” (Ap 7,12).
21 novembre 2017
Festa della Presentazione al Tempio
di Maria Santissima
Il Pontefice
Samuele

Documenti di Magistero
Per la pace in Siria e nel mondo;
per la difesa della vita di Alfie Evans, di Vincent Lambert e di tutti gli innocenti;
e per il risveglio di tutte le coscienze contro l’Apostasia della Chiesa di Roma
15 aprile 2018
La vita è un dono. Il dono sacro di Dio. E nessun uomo ha il diritto di violarla, di sopprimerla. Nessun uomo può sostituirsi a Dio, come questa Chiesa ha già affermato nei Comunicati di Magistero “Il dono e il rispetto per la vita” (23/11/2016) e “La Vita è il Dono santo del Padre. Guai all’uomo che soffoca la libertà dei figli di Dio” (02/07/2017).
In questi tempi duri e difficili l’umanità è sempre più smarrita. In tanti Paesi del mondo crescono l’odio e la violenza e la cultura della morte viene fatta avanzare con il benestare della legge umana.
In tale contesto, la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme vuole rivolgere il proprio accorato appello alle coscienze di tutti i cristiani, dei saggi e degli uomini e donne di buona volontà di questo mondo per comprendere che la cultura della morte, giustificata dalle politiche e dalle leggi umane, genererà solo lutti e lamenti. Tale appello si rende ancor più necessario alla luce delle parole di circostanza proferite da chi, pur avendone le potenzialità, in virtù dell’autorità morale che gli viene riconosciuta da tanti, nulla fa per difendere i valori autentici che sono alla base di ogni civile convivenza: la Pace e la Vita. Cristo, il Figlio di Dio, ha vinto la morte per donare la vera Vita: «Uomini e donne, risvegliate le vostre coscienze. Rifiutate la cultura della morte e difendete la vera Vita».
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La Pace è il valore supremo che ogni Nazione deve perseguire. La Chiesa Cristiana Universale fa udire alta la propria voce per proclamare ancora oggi con chiarezza e senza alcuna ambiguità: «Mai più guerra». Né in Siria né altrove. La guerra porta la morte.
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Nessuna Istituzione può essere indifferente rispetto alla condanna a morte di tanti malati sofferenti: Alfie Evans, un bambino di due anni, la cui vita è stata giudicata “futile”, quindi “inutile”, dai Giudici dell’“Alta Corte” del Regno Unito; Vincent Lambert, in Francia, padre di una bambina di nove anni, condannato a morte da un medico ospedaliero; e di altri ancora. Nessun uomo, per quanto eminente, può giudicare la vita umana “inutile”. Nessun essere umano può decidere se e quando far vivere o morire. La vita va difesa, protetta e amata. Senza se e senza ma. A nessun padre e a nessuna madre può essere negato il diritto sacrosanto di difendere fino alla fine la vita dei propri figli.
Chi, dinnanzi a tali drammatici eventi, nell’autorità morale che tanti gli riconoscono, anziché difendere con forza il valore della pace e della vita, si limita a frasi e ad appelli di circostanza, diviene complice di un sistema che a parole è per la pace e per la vita ma che nella realtà promuove la cultura della morte, specie degli innocenti, dei più piccoli, dei più deboli.
Nessuno, di fronte al pericolo di una guerra planetaria, può usare frasi di circostanza, che nulla dicono. Questo con forza, ora come allora, si deve gridare al mondo intero: «Mai più guerra!».
Nessuno, a maggior ragione il pontefice romano, può giustificare il “fine vita” dei sofferenti o permettere che le proprie parole siano “usate” per giustificare una sentenza di morte emessa da giudici che promuovono l’eutanasia, che mai potrà essere considerata come una difesa della dignità della vita. Ogni pontefice della vera Chiesa, che si riconosce in Cristo Vita, deve smentire tali strumentalizzazioni e, con forza, pubblicamente proclamare: «L’eutanasia è un crimine».
Nessuno, di fronte all’appello accorato del padre di un bambino di due anni, tenuto prigioniero, che chiedo asilo in Vaticano per curare il proprio figlio, può girare lo sguardo altrove. Si promuove l’accoglienza dei migranti e non si accolgono i propri figli, lasciandoli al loro crudele destino. Chi ha l’autorità morale per agire, deve alzare la propria voce a difesa dei più piccoli, degli indifesi, dei più deboli, dei sofferenti, sfidando governi e nazioni, mostrandosi al fianco del popolo che vuole difendere il valore della Famiglia e la sacralità della Vita, così come sono state concepite da Dio: pilastri e fondamenta della Casa dei veri cristiani e di ogni uomo e donna di buona volontà.
La vera cultura dello scarto è quella di chi nulla fa per salvare la vita degli innocenti, di chi non si erge per contrastare affermazioni sconvolgenti di chi giudica “inutile” la vita umana di chi soffre.
La vera divina misericordia di Dio è un’altra cosa. Cristo è Pace. Cristo è Amore. Cristo è Vita.
Le coscienze si sveglino e tutti coloro che sono saggi possano ergersi e farsi promotori di una nuova cultura che promuova veramente la Pace tra i popoli e la difesa, senza “se” e senza “ma”, del valore sacro e inviolabile della Vita di ogni essere umano, dal concepimento fino a quando Dio vorrà.
I saggi di ogni popolo e nazione riconoscano apertamente l’Apostasia della Chiesa di Roma, per risvegliare i cuori e le coscienze di tanti uomini e donne da un torpore letale, affinché l’Amore per la Pace e per la Vita, dono di Dio, possa togliere la nebbia che attanaglia il cuore e le menti di tanti, per proclamare con forza, saggezza e santità che la desolazione, che pervade i cuori e le coscienze di tanti, è in atto, come era stato preannunciato da Gesù nel Vangelo.
Solo così i figli di Dio e tutti gli uomini e le donne di buona volontà potranno continuare ad avvertire viva nel cuore la Fiamma viva dell’Amore ardente di Dio Padre Onnipotente, che mai abbandonerà i Suoi figli e le creature che a Lui si affidano con cuore sincero. Solo così tutti, cristiani e non cristiani, uomini e donne di buona volontà, potremo difendere, insieme, con tutte le nostre forze, il più grande dono che il Creatore ha donato a questa umanità: il dono sacro della Vita.
21 gennaio 2018
Il 21 gennaio la Madre Chiesa celebra la Festa della ricorrenza della nascita terrena di Maria G. Norcia, l’umile Fanciulla di Dio scelta dal Padre per il compimento del Progetto di salvezza per l’umanità. Il 13 giugno 1947 il Padre fece scendere dal Cielo il Bambino Gesù, che accolto dalla Fanciulla di Dio, è entrato nel Suo Cuore.
Nel Suo Cuore, fattosi Culla vivente dell’Amore di Dio, che vi ha preso stabile dimora, ha vissuto nell’attesa della manifestazione del Divin Salvatore che, nel tempo pieno del Padre, si sarebbe compiuta.
Quindi il 15 maggio del 1974 Gesù Le è apparso, unitamente alla Vergine Santa e a S. Michele Arcangelo, per annunciarLe la missione di Salvezza per l’umanità che il Padre Le avrebbe voluto affidare, che si sarebbe compiuta con il trionfo sul Male. Nonostante il Suo stupore e le umane difficoltà che stava attraversando, la Fanciulla di Dio si affidò al Signore pronunciando il proprio “sì” al volere divino.
Dall’ultima domenica dell’agosto 1975 al 5 luglio 2008, per trentatré anni, Maria, fedele ancella del Suo Signore, ha vissuto accogliendo, confortando, pregando e caricandosi del peso dei peccati delle persone giunte alla “Piccola Culla del Bambino Gesù”, offrendo ininterrottamente la propria vita e la propria quotidianità al Padre, che Le ha rivelato che la Terra d’Amore, l’Isola Bianca preparata per preservare nel mondo la purezza della fede, è la “Nuova Gerusalemme” (Ap 21,2-3) annunciata dalle profezie e dalla Sacra Scrittura, preparata per il compimento di pace.
Maria, dal canto suo, abbandonandosi quotidianamente alla volontà del Padre, ripeteva senza sosta la sua umile preghiera, che presto è divenuta la preghiera di tutti coloro che ad Ella si erano affidati per vivere e tornare a vivere la vera cristianità: «Fai di me quel che piace a Te. Sia fatta la Tua volontà».
Tuttavia gran parte dell’umanità non ha accolto il segno mandato da Dio nella storia. La “Nuova Gerusalemme” non è stata accettata. Maria ha subito continue prove, accuse e umiliazioni, intime e pubbliche, causateLe soprattutto da chi non ha voluto accogliere il Suo annuncio di salvezza, la Sua missione, le Sue rivelazioni divine, accusandoLa anche di eresia. Infatti la Chiesa di Roma ha dichiarato “inaccettabile” sia la “Nuova Gerusalemme” sia la sua rivelazione divina, non accolta come tale [1].
Nonostante ciò, Ella ha continuato la propria missione, affidandosi alle cure paterne, sicura che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo mai l’avrebbero abbandonata. Istruendo e facendo accogliere al popolo colui che il Padre Le promise che Le avrebbe inviato, Maria ha rivelato tutto ciò che doveva essere compiuto e completato affinché la missione di salvezza da Ella iniziata potesse proseguire e completarsi.
Ecco così la nascita della “Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme”, Segno dell’Amore di Dio, voluta dal Padre nella Sua infinita misericordia per il compimento del progetto di salvezza dell’umanità, sorta ufficialmente a seguito dell’insediamento dell’abominio della desolazione (Mt 24,15; Mc 13,14; Dn 9,27) in quello che un tempo era “il luogo santo” ma che, successivamente al 13/03/2013, santo non sarebbe stato più. Da quel momento in avanti, nel Cortile di Roma l’apostasia avrebbe prevalso sulla santità.
Il Padre ha così rotto l’Alleanza con quella casa, che un tempo era santa, ritirando da essa il Suo Santo Spirito. Da allora la rovina di quella casa è sempre più grande. Gli inferi hanno prevalso nel cuore di tanti che ancora la abitano, a cominciare dal suo vertice. E quella che un tempo era la Casa dei figli di Cristo sta divenendo ogni giorno di più la “casa comune” dei nemici di Cristo, una neo-chiesa che ha apostatato dalla vera fede cristiana, che ha abbandonato la vera dottrina, che è Cristo, per condurre tutti in una nuova fede, umana, allo scopo di riunire tutte le confessioni religiose in una nuova filosofia religiosa globale, per far adorare a tutti i suoi abitanti lo spirito dell’anti-cristo, che in un falso “amore” vuole riunire a sé tutte le genti.
Questa Madre Chiesa, con la quale il Padre ha restaurato la Sua Alleanza, è nata grazie al sacrificio di Colei che tutto si è donata per Amore del Padre, l’umile Fanciulla che ha rinnovato il suo “sì” alla volontà del Padre giorno dopo giorno, andando oltre ad ogni affetto, anche umano, pur di portare a compimento la missione che il Padre Le aveva affidato. Così come è stato per la Fanciulla di Dio, così è per tutti i Suoi figli spirituali, che in Maria si riconoscono e che in Maria vogliono continuare ad amare il Suo Gesù: «In Te fido, in Te spero e Te solo voglio amare».