“Gesù nasce in noi
per farci rinascere in Lui”

Festa Solenne del Natale di Gesù Bambino
25 dicembre 2019

Vangelo: Giovanni, Cap 1, vv. 1-18
Omelia del Pontefice Samuele

Viva è la nostra gioia oggi, nel celebrare questa solennità che è ancor più gioiosa dopo aver proclamato il dogma di Maria “Corredentrice” in quell’unico ponte che lega l’Immacolata al Natale di Cristo.

Lo avevamo preannunciato, nel giorno dell’Immacolata, che vi sarebbe stato questo ponte santo tra la Madre e il Figlio.

Eccoci oggi, dunque, a festeggiare il Natale di Cristo. Ecco questo giorno che fa esultare il nostro cuore nell’unione inscindibile tra Cristo e Maria, la Madre che ha generato il Figlio (Lc 1,31). E noi, figli del Figlio, figli di questa Madre, oggi gioiamo ed esultiamo nella totalità nel festeggiare il Natale di nostro Signore Gesù Cristo.

Oggi siamo ancor più chiamati ad accogliere Gesù nel nostro cuore. Nel giorno del Natale, Gesù ancor di più chiede al nostro cuore di essere accolto, affinché il nostro cuore possa farsi grotta, per divenire grotta umile, umile, semplice, accogliente, amorevole per poter far dimorare Gesù che nasce e vuole rinascere oggi nel nostro cuore, per rinnovarci.

È questo il senso del Natale cristiano, questo è ciò che tutti i cristiani oggi vogliono festeggiare, uniti a Gesù, per poter far sì che i Suoi insegnamenti, il Suo esempio di vita possa divenire il nostro e così vivere quella comunione totale di cuore, anima e spirito con il Salvatore (Lc 2,11) che dimora in noi.

Ecco il farsi culla, ecco il divenire grotta, per far sì che il proprio cuore diventi un cuore tenero, buono, per poter accogliere Colui che è Bontà, la Bontà divina, la Bontà fatta Persona. Gesù buono e santo che nasce per portare l’amore ai figli, che nasce per portare la luce (Gv 1,9).

Ecco le parole ascoltate nel Prologo dell’Apostolo dell’Amore (Gv 1,1-18). Parole che fanno vibrare il cuore, parole che ci accompagnano nel cammino della nostra vita: «E il Verbo si fece carne e venne a dimorare in mezzo a noi» (Gv 1,14a).

Noi possiamo ben dire, ben proclamare queste parole, avendo avuto la grazia di essere stati chiamati qui, in questa Piccola Culla del Bambino Gesù, dove il Verbo nuovamente è sceso, dove la Grazia del Padre nuovamente si è effusa sui figli che hanno spalancato il proprio cuore, che hanno fatto sì che il proprio cuore divenisse culla, grotta, per accogliere nuovamente il Divin Salvatore (1Gv 4,14), sull’esempio di questa Fanciulla, di Maria Giuseppina Norcia, Colei che ha aperto e ha spalancato il proprio cuore puro e santo per poter accogliere il Verbo (1Gv 1,1), per poterLo far dimorare nel proprio cuore e per poterlo donare a tutti coloro che nel tempo il Padre ha chiamato, Suoi figli spirituali; e così poter far vivere loro l’Amore, l’Amore, Cristo Amore (1Gv 4,9-10).

Ecco quindi il Natale dei “figli” di Dio; non “creature”, perché nel momento in cui si abbraccia la fede in Cristo non si è più “creature”, così come avviene per tutti coloro che professano un’altra credenza. Ma nel momento in cui si abbraccia la fede in Cristo Gesù, in Cristo Signore, si diventa “figli”. Questo ci dice il Vangelo di Giovanni proclamato (Gv 1,12).

Ecco la differenza tra i cristiani, che hanno abbracciato la fede in Cristo, e chi ancora non lo ha fatto.

Ed ecco l’urgenza in questo giorno che i cristiani devono avvertire nel proprio cuore per fare festa, gioire e dire a tutti: «Vieni fratello, abbraccia anche tu la fede in Gesù, fai festa con me; ama anche tu Gesù, il Salvatore, perché così ha voluto il Padre; non avere paura di lasciare ciò che è passato o una tradizione che ti ha accompagnato fino ad ora: rinnovati, lasciati rinnovare dall’Amore che è sceso dal Cielo (Gv 6,38), da Cristo Luce (Gv 8,12; 9,5) che è venuto nuovamente in mezzo a noi. Lascia ciò che è passato e abbraccia ciò che è nuovo, perché questo desidera il Padre; non ti ancorare ad una tradizione che il Padre ha sancito essere passata (Ger 31,31): abbraccia la novità che il Cielo ha fatto scendere qui (Mt 26,29; Mc 14,25), in questa Piccola Culla del Bambino Gesù, per poterti rinnovare, per poterti far vivere l’Amore fatto Persona: Gesù, il Figlio di Dio, l’unigenito Figlio di Dio (Gv 3,16)».

Ecco il Natale dei figli di Cristo che vogliono proclamare al mondo intero la propria fede. Ecco l’importanza di questa Piccola Culla, di questa seconda e ultima Grotta che Dio ha donato all’umanità. «È necessario che vi accostiate alla mia seconda grotta perché non ve ne sarà un’altra mai più». «Una nuova era sopraggiunge in questo luogo», ha rivelato Gesù a Maria Giuseppina Norcia; «Il tempio di Dio è nel cuore dell’uomo (1Cor 3,16)». Dice Gesù: «La mia Chiesa è fatta di anime e santi in carne ed ossa, non di mura o affreschi preziosi». È fatta di carità, amore e di sacrificio, che è strettamente unito all’amore. L’amore si dona, così come Gesù ha fatto; l’amore va incontro al fratello, l’amore salva, l’amore dona la vita (Gv 15,13).

Ecco perché oggi, in questo giorno, vogliamo tutti insieme rinnovare il nostro cuore per farci grotta, tempio dell’amore di Dio, per portare Gesù a tutti, al mondo intero, affinché tutti oggi possano pronunciare il nome di Gesù. Oggi tanti non lo fanno più, altri lo nominano solo per insultarlo o attribuirGli ogni colpa (Es 5,11). Gesù è Bene, Gesù è Bontà, Gesù è Amore. Male è il maligno e tutti i suoi figli che si nascondono dietro un apparente alone di bontà per ingannare le coscienze.

Non fatevi ingannare. Non fatevi travolgere dall’inganno imperante, che in questi tempi è vivo. In questo santo Natale invocate il nome di Gesù e con sincerità di cuore chiamateLo.

Questo è il senso del Natale cristiano, dei figli di Cristo. Questo è ciò che vogliamo vivere oggi: parlare di Gesù, augurarsi il bene e la pace e l’amore in Gesù, con Gesù, per Gesù. Divenire più buoni, sì, per accogliere la Bontà fatta carne (Sal 25,3), il Bambino Gesù che qui nuovamente è sceso (Lc 1,78) e vive nel cuore di chi già Lo ha accolto e di chi Lo accoglierà con fede.

Questo è il nostro augurio, mio e nostro, come Chiesa, per tutti gli uomini e le donne di buona volontà, oltre che per chi già è “figlio”, per tutti coloro che hanno a cuore Gesù, che vogliono bene a Gesù, che non vogliono che Gesù e la Sua Chiesa diventi una sorta di organizzazione non governativa che fa di tutto e parla di tutto fuorché di Gesù, che si prodiga per aiutare tanti ma che si dimentica dei propri fratelli, dei trecento milioni di cristiani che oggigiorno sono perseguitati nel mondo, che soffrono e muoiono per rimanere fedeli a Gesù (Mt 5,10), che non vogliono rinnegare il Suo amore.

«A voi, fratelli in Cristo, va oggi il mio pensiero, la mia e nostra preghiera affinché le chiese cristiane possano, sì, fare rete ma per salvaguardare e difendere primariamente la vita e i diritti dei figli di Gesù sparsi nel mondo intero, tanti dei quali oggi non possono festeggiare liberamente il Natale perché perseguitati e oppressi».

Oggi il mio pensiero e la mia preghiera è anche per tutti i sofferenti, per i malati, per chi è solo e per tutti coloro che sono delusi e affranti in questi tempi, dove l’apostasia (2Ts 2,3) dilaga e l’idolatria impera (2Ts 2,4), dove per tanti Gesù sembra essersi dimenticato di loro. A tutti voi dico: «Cari fratelli in Cristo, fratelli e sorelle in Cristo, delusi e smarriti: non scoraggiatevi, non perdete la fede in Cristo Signore. Cristo non si è dimenticato di tutti voi. CercateLo con fede. Gesù c’è. A chi apre il cuore si fa trovare. Venite qui, alla Piccola Culla del Bambino Gesù. E il Bimbo Divino nella Sua Bontà vi ristorerà. Venite. Dio è sceso qui per accogliervi, amarvi e donarvi il Suo infinito amore. Non si è dimenticato, Gesù (Gv 14,18). Quando le corde del mondo stringono, Gesù ci stringe ancor di più al Suo Sacratissimo Cuore. Non dubitate del Suo amore. Venite e qui Lo incontrerete, per vivere con Gesù la comunione viva di cuore, di anima e di spirito e vivere il perenne, eterno, Natale di Cristo.

È Maria la guida. La Corredentrice Universale è la Stella che ci conduce al Salvatore. Ella ci conduce affinché l’esempio della Sacra Famiglia sia oggi l’esempio da seguire, affinché la famiglia cristiana torni ad essere centro del progetto di vita dei figli di Dio. Seguendo l’esempio della Sacra Famiglia nulla ci mancherà. Custodite la famiglia in Cristo e Maria. Vivete la famiglia in Cristo e Maria. Amate la famiglia in Cristo e Maria e nulla mancherà.

Dico questo per chi già è famiglia. E dico questo per tanti giovani che qui vedo sempre numerosi. E questo per me è motivo di grande gioia.

«Lo dico soprattutto per voi, cari giovani, per tutti voi che desiderate formarvi una famiglia: mettete al centro Cristo, unitevi in Cristo, con Cristo e per Cristo. Non disperdete la vostra fede in Cristo. Unitevi in Cristo e Maria, avendo Cristo e Maria come punto centrale della vostra unione. Mettete Cristo e Maria al centro del vostro progetto di famiglia e nulla mancherà (Ef 2,19-21). Cristo, l’Amore fatto Persona, benedirà e aiuterà il vostro umano amore per portare ancor più, in Cristo e Maria, frutto, frutto, frutto, sull’esempio della Sacra Famiglia».

Ecco il Natale di Cristo e dei Suoi figli che amano Maria, la Corredentrice Universale. I figli di questa Chiesa sono tutti di Maria, tutti consacrati al Suo Cuore immacolato, puro e senza macchia. Un Cuore che salva, il Cuore che unito al Cuore di Gesù salva.

«A Te il nostro grazie e il nostro vivo amore, Madre Santa. Noi Ti amiamo Immacolata, Regina e Corredentrice Universale. Noi Ti ringraziamo, oggi, per averci donato il Tuo e nostro Gesù. Rendici come Tu vuoi. Fa’ di noi quel che piace a Te. Disponi della nostra vita come piace a Te, per dare gioia, oggi e sempre, al Tuo e nostro Salvatore e Redentore (1Tm 4,10)». In Maria, con Maria e per Maria. E così sia.