Al Tuo Cuore, Essenza e Sostanza dell’Amore,
ci consacriamo

9 Giugno 2024
Festa Solenne del Sacratissimo Cuore di Gesù

Vangelo: Giovanni, Cap 19, vv. 33-35
Omelia del Pontefice Samuele

Cuore di Gesù, unica nostra speranza! Cuore di Maria, unico nostro rifugio!”. Festeggiamo oggi, in questa estensione della Festa, il Sacratissimo Cuore di Gesù, rimettendoLo al centro; estenderla perché i figli possano ancor di più amarla, comprenderla e viverla nel giorno del Signore (1Gv 4,10), affinché si possa tutti quanti comprendere il Cuore di Gesù, Uomo Dio, vero Uomo vero Dio, e di conseguenza, comprendendo il Suo Cuore, fare altrettanto: imitarLo per poter divenire come Egli è, per poter divenire tanti piccoli Gesù (Rm 8,29).

Questo è il Cuore della Cristianità, per poter dire non solo con la voce ma con il cuore: “Io sono di Cristo, io sono cristiano” e così potersi manifestare come si è manifestato Cristo, avendo in Lui, e di conseguenza in noi, i Suoi stessi sentimenti (Fil 2,5). Questo significa poter mettere al centro il cuore, non solo come organo biologico: il Cuore di Cristo è tutto, Umanità e Divinità si fondono in questo Cuore. È il centro della Sua Vita, l’Essenza e la Sostanza di un cammino che sul Golgota, così come appena letto (Gv 19,34), si ben comprende.

Si doveva arrivare alla fine per poter comprendere il significato profondo di quelle parole che Gesù disse a Nicodemo: “Se non rinascerete da acqua e da Spirito, non potete prendere parte al regno” (Gv 3,5) e da quel Cuore uscirono acqua e sangue, Umanità e Divinità, quindi Acqua e Spirito. E si dovrà arrivare alla fine, così come ora siamo alla fine, per comprendere fino in fondo la portata di queste parole perché se non si rinasce da Acqua e da Spirito (Gv 3,6), non si può prendere parte al Regno di Dio, al Regno dei Cieli, quel Regno dei Cieli promesso, che ora qui, nella Nuova Gerusalemme, si compie e si comprende perché si vive (Ap 21,2).

Ecco che tutto diventa semplice nel momento in cui tutto si vive con il cuore, non con la mente ma con il cuore, così come ci insegna Gesù (Gal 5,14), così come vogliamo fare in questa Festa: mettere al centro il cuore, centro della vita, affinché il cuore dell’uomo sempre più, come il Cuore di Gesù, possa avere e portare a tutti ciò che anima il Cuore di Cristo, per far comprendere a tutti che cosa significa essere in comunione con il Cuore di Cristo (Gv 17,23), nutrirsi del Cuore di Cristo, mangiare del Cuore di Cristo (Gv 6,57).

Grande e stretto è il collegamento tra questa Festa e la Festa del Corpus Domini. Non a caso Gesù la volle collegata, questa Festa, alla Festa del Corpus Domini. Ecco quel mangiare e quel bere (Gv 6,56), quel prendere parte del Suo Corpo che è prendere parte del Suo Cuore, Essenza e Sostanza di Cristo, vero Uomo e vero Dio (1Cor 12,27), Essenza e Sostanza della Cristianità, Essenza e Sostanza dei cristiani.

Il cuore, per ogni uomo, è e deve essere il centro della propria intimità con Dio e deve essere preservato questo centro, deve essere preservata questa intimità. E l’esempio come sempre ce lo dona Maria, che serbava e custodiva tutte le cose che Le venivano dette, le più preziose, nel Suo Cuore (Lc 2,19). Anche se in quel momento non si comprendono, si custodisce nel cuore, nel centro dell’intimità con Dio, e si sigillano per poterle poi vivere, comprendere man mano che lo Spirito fa crescere (1Gv 4,13). Ecco l’esempio di Maria ed ecco l’esempio dei figli che, volendo imitare Maria, custodiscono nel cuore per poter manifestare il cuore.

Il cuore della legge (Lc 10,27) è l’Amore. Se questo mondo ora si trova a non più ritrovarsi nella pace che non vi è (Mt 24,6), nell’amore che non vi è, è perché ha smarrito il cuore della legge, volendo portare avanti altre leggi, spesso contrarie alle leggi del Creatore (2Tm 4,3), quelle fondamentali: sacralità della vita e difesa della famiglia in primis. Se non si ritorna al cuore della legge, al Cuore di Cristo, non si potrà mai ritrovare la vera Pace e il vero Amore (Gv 14,27).

Ecco il cammino dei cristiani che lasciano ciò che è mondo pur vivendo in questo mondo (Gv 17,16): non è un lasciare fisico per astrarsi. Questo non è un tempo in cui ci possiamo permettere il lusso di ritirarci. Per tanti sarebbe bello poterlo fare, ma chi vuole combattere scenda giù (2Tm 2,3). Si sale sul monte per ricaricarsi a contatto con Dio per poi vivere la buona battaglia quotidiana (1Tm 6,12) in mezzo a questa umanità, arida e smarrita, per portare a questa umanità il cuore della legge, Cristo, per portare a questa umanità ciò che caratterizza i cristiani.

Ecco che la fede deve essere accompagnata da quella rettitudine, da quella lealtà e da quella Santità (Gc 2,26) affinché tanti che non comprendono Cristo Lo possano almeno comprendere nei figli di Cristo, che portano avanti il loro apostolato, la loro missione, affinché tutti possano ritrovarsi nel Cuore di Gesù, nel Cuore di Maria: due Cuori, un unico Cuore in cui si trova la Vita (Lc 1,35).

Ecco questa Festa che fonde le due Feste: Cuore di Gesù, unica nostra speranza! Cuore di Maria, unico nostro rifugio! E così, l’unione di questi due Cuori ci porta ad essere a nostra volta uniti al Cuore di Gesù e al Cuore di Maria per essere un’offerta vivente al Padre (2Tm 4,6), per poter prendere il nostro cuore, la nostra vita, tra le nostre mani, porgerla al Padre e dire: “Padre, fai di me quel che piace a Te (Lc 1,38), questo mio cuore lo offro e lo dono a Te per il tramite di Maria”.

Ecco che ci si consacra a Maria, affidandoLe il nostro cuore, affinché Maria lo possa prendere e schiacciare sotto i Suoi piedi per far uscire ogni piccola impurità, per ridonarcelo nuovo e puro (Rivelazione di Gesù a Maria Giuseppina. Norcia, “Maria, mi consacro a Te”, 10/03/1986) affinché possiamo essere a Sua immagine e poter divenire come Cristo desidera e poterci a nostra volta offrire al Padre nella totalità (Ap 1,6).

Ecco che in questo giorno voglio, insieme a voi, rinnovare la preghiera di consacrazione al Cuore di Gesù per il tramite del Cuore di Maria, volendo consacrare il mondo intero, questo continente e questo Paese al Cuore di Cristo per il tramite del Cuore Immacolato di Maria, affinché questo giorno possa segnare un nuovo giorno che si possa compiere e manifestare nella Festa del Bambino Gesù (At 2,11), che sarà grande e viva Festa, dove il mondo intero che vorrà vedere potrà guardare e vedere la presenza di Dio che in questa Terra ha posato il Suo Cuore.

E quindi, unendovi al mio cuore, offro al Padre questa preghiera: “Cuore di Gesù, unica nostra speranza! Cuore di Maria, unico nostro rifugio! O Gesù, io Ti amo con il Cuore di Maria, Tua Madre; io Ti adoro con le profonde adorazioni della Tua diletta Madre; Ti consolo con il Cuore di Maria. Ti prego, perciò, con la Potenza del Padre: salvami! Con la Tua Scienza: purificami! E con l’Amore dello Spirito Santo: fa’ che il mio cuore arda sempre d’Amore Divino” (Preghiera “Ai Cuori Sacratissimi di Gesù e Maria, Libretto di preghiere “La Nuova Gerusalemme, Terra d’Amore”, p. 22). E così sia.