ATTO DI MAGISTERO
La Generazione dei Santi
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Gesù è il Maestro, il Giudice e il Re di questo mondo e di quello che verrà (Ap 19,16).
È detto e scritto: “Verrà a giudicare i vivi e i morti” (2Tm 4,1; 1Pt 4,5). I morti, coloro che non hanno voluto morire a Cristo, in Cristo e con Cristo, hanno già avuto la loro condanna. Coloro invece che sono morti al peccato sono già santi; coloro che hanno riconosciuto la Casa dove il Signore ha posto la Sua Tenda sono già vivi; coloro che si sono nutriti e si nutrono dell’Unigenito Amore che è Persona sono già in Cristo, con Cristo e per Cristo.
Ecco che nella Nuova Gerusalemme Gesù forma la Generazione dei Santi: una Generazione nuova (Ap 7,14), rinnovata nell’unico Amore, nello Spirito Divino e nella Volontà del Padre, la Volontà pura ed essenziale che manifesta l’Eternità.
Ecco questa Piccola Culla, Segno nuovamente di contraddizione (Lc 2,34) come fu per la prima Grotta del Salvatore, dove gli ultimi e gli umili arrivarono per servire il Figlio di Dio appena nato. Ora nuovamente gli ultimi e gli umili qui si accostano per lodare nuovamente quel Bambino Divino qui nato, sorto per far risorgere tutti a vita nuova e completare il Progetto del Padre, per ritornare tutti nel Suo Giardino.
Ecco i nuovi operai del Signore, gli operai della Sua Vigna (Mc 12,9), pronti per distribuire quel Vino nuovo che Gesù aveva promesso che avrebbe bevuto nel Suo Regno (Mc 14,25).
Questi operai coloreranno nuovamente il mondo. Gli operai della Vigna del Signore nuovamente edificheranno il Suo Regno (Mt 5,3.10). I Suoi operai sono al Suo servizio e il Maestro tutto ad essi dona, donando tutto Se stesso, rispetto ad un mondo e ad un’altra casa che usa, abusa e distrugge (Mt 21,43).
Gli operai del mondo non comprendono il lavoro quotidiano che si svolge per creare, redigere, crescere e per far essere; ma gli operai del mondo costruiscono il loro “io” senza fondamenta, costruiscono un mondo dove alla base non vi è più la preghiera, la spiritualità, la fede. Ecco perché tutto crolla, sta crollando ed è crollato (M 7,26-27).
Ecco l’Oasi dell’Amore di Dio, dove le fondamenta sono forti, le radici ben salde e la preghiera è viva (Mt 7,24-25).
O mondo, abbandona ciò che è putrido (Ap 18,9-10) per abbracciare ciò che è Santo, affinché si possa tornare a pensare e ad agire secondo il Pensiero di Dio, per abbandonare altri pensieri che nulla hanno di sostanziale dell’Amore di Dio.
Questo mondo ha voluto abbandonare il Signore, Dio Uno e Trino; ha voluto tessere la sua tela, ha voluto ricamare su questa tela bestemmie contro Dio (Sal 58,13).
Gli operai della Vigna del Signore hanno saputo ben ricamare ed è giunto il tempo in cui il Telo di Dio sia visibile e si manifesti, in tutto il Suo splendore, l’unica Immagine che conduce tutti alla Salvezza eterna (Rivelazione di Gesù a Maria G. Norcia, “Il Vero Volto di Gesù”, 18/06/1995).
I figli di Dio, i veri adoratori di Dio in Spirito e Verità (Gv 4,24), sono intransigenti contro il peccato, contro tutto ciò che può portare ad allontanarsi da Dio; devono essere intransigenti al peccato e malleabili all’Amore di Dio. Ecco quell’uniformità dei figli di Dio nell’unico Pensiero, nell’unico Amore, nell’unica Azione.
Questo è ciò che mai gli scribi e i farisei di allora e di ora non hanno voluto e non vogliono comprendere: chinare il capo, piangere su se stessi per affidarsi al buon Dio, unico Dio; ma saccenti e superbi riceveranno la loro condanna (Mt 23,33). Ecco il Giudizio per chi è già morto nel cuore e per chi ha tradito e bestemmiato l’Unigenito Spirito (Mt 12,31).
Nella Nuova Gerusalemme (Ap 21,2) vi è la Luce, la Sorgente della Vita. Soltanto chi ha saputo brillare di questa Luce, mantenendo puro l’abito ricevuto con il Battesimo, sarà in questa Luce. E troveranno Colui che pascerà il Suo popolo per l’eternità (Ez 34,23). Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
23 marzo 2025
III Domenica di Quaresima
Il Pontefice
Samuele
