Il Ministero Sacerdotale
Il ministro della Chiesa è portavoce di Dio, testimonianza diretta del Padre. Il ministro non si pone al di sopra degli altri ma come fratello tra i fratelli ha il compito di portare Dio a tutti.
Tutto deve essere riportato all’origine. Nel momento in cui tutto viene vissuto e praticato nell’equilibrio che il Padre ha manifestato, tutto si continua a vivere secondo l’essenza cristiana, senza voler esasperare o apportare modifiche personali a ciò che lo Spirito suggerisce. Bisogna essere, come sempre in questa Chiesa è detto, prima uomini e poi cristiani, veri ed autentici. Il cristiano vero e autentico si immedesima nella quotidianità. I figli diletti di Dio, coloro che sono consacrati a Dio e da Dio sono chiamati ad assolvere al compito arduo di essere testimonianza diretta del Padre, ministri del Padre, non si sottraggono a ciò che accomuna tutte le genti. Ma mettendo in pratica l’equilibrio e ponendo al centro la famiglia, prima Chiesa, prima espressione della Chiesa cristiana, si donano, assolvono e testimoniano Dio nella pienezza. Di conseguenza, nel momento in cui in ciascuno regna l’equilibrio (con Dio, con i fratelli e con se stessi) e si dà priorità alla chiamata, con volontà e cuore tutto si può compiere. Così facendo, si riporta la spiritualità al centro della vita di ogni cristiano. Si riporta a vivere una celestialità che dona nella quotidianità l’essenza per poter praticare e vivere la celestialità.
In conseguenza a ciò la varietà delle chiamate si manifesta.
Chi chiamato ad essere testimonianza diretta del Padre, ministro di Dio, vivendo in prima persona la famiglia, dando il proprio apporto in famiglia, per poter testimoniare Dio con la famiglia;
Chi chiamato ad essere testimonianza diretta del Padre, ministro di Dio, singolarmente, per dare testimonianza che in Dio tutto si può, vivendo, di conseguenza, l’umiltà, la continenza e la santità.